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I traumi da guerra e migrazione

Il seminario “Illusione e sofferenze nei traumi da guerra e migrazione”, svoltosi sabato 12 Ottobre a Cesena, ha visto a confronto due psicoanalisti impegnati sul campo da vari decenni: Il Prof. Merini e il Prof. Comelli. 


Una sensibilità per il sociale da sempre, un impegno nei servizi di psichiatria e psicologia, la direzione del centro Devereux per Merini, la supervisione di grandi cooperative impegnate coi migranti per Comelli. Il pubblico comprendeva gli allievi della sede di Cesena di ISCRA, oltre a diversi allievi di Modena curiosi di sentire la conferenza, affascinati dalle narrazioni che si sono susseguite fino alle 14.


Il prof. Merini con una lucidità sorprendente ha presentato quattro storie di migranti alle prese con la tematica dei confronti fra culture ed il dramma delle fratture identitarie collegate al trauma. Ad esempio la storia della terapia tè e caffè, in cui Hassan per sei mesi parla coi terapeuti solo di tè e caffè, fino alla sorpresa finale in cui sentendosi accolto nelle sue stereotipe  conversazioni, accetta di uscire da metafora per rivelare la complessità dei suoi sentimenti e riuscire in seguito ad adattarsi al nuovo mondo. 


Il professor Comelli ha di seguito introdotto il tema della nostalgia, delle illusioni e delusioni concomitanti al processo di guerra e migrazione. Illusioni che il terapeuta deve accogliere, evitando che la delusione inevitabile si sposi con un trauma psichico e proteggendo il migrante non tanto e non solo dalle aggressioni esterne, compito questo del sociale,  quanto incrementando el sue capacità di coping con un ricorso alla mentalizzaizone degli avvenimenti. le domande interessate degli studenti hanno completato una giornata formidabile.



Ecco una testimonianza dell'evento da parte di un allievo di ISCRA:


"Il tema affrontato è uno dei più drammaticamente attuali ma allo stesso tempo tra i meno studiati e approfonditi in psicoterapia. Per questa ragione Iscra ha organizzato questo seminario, condotto dal Prof. Mariotti, con due etno-psichiatri di esperienza pluridecennale come il Dott. Comelli e il Dott. Merini. Gli allievi hanno così potuto ascoltare le esperienze, gli approfondimenti teorici e la presentazione di alcuni casi clinici seguiti dalle equipe dei due esperti. Diversi sono i concetti emersi durante l’incontro, come la teorie dello “shock culturale” e quella de “l’involucro sociale”; nella parte conclusiva gli allievi che operano in questo settore si sono potuti confrontare con i relatori. Il Prof. Mariotti ha ricordato come nel modello sistemico-relazionale “si lavori in un sistema osservante dove non deve esistere una dicotomia tra il NOI e il LORO”.


Gianluca Taccini - quarto anno, Modena

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